Montecatini-Val-di-Cecina

Visitare le miniere con i bambini. Il Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina

Oggi vi propongo una gita in Toscana un po’ diversa,ma molto interessante e fuori dalla rotte più comuni. Venite con me a scoprire il Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina.

In Toscana, si sa, c’è l’imbarazzo della scelta tra i tanti posti da visitare, dai borghi medievali alle città d’arte, dal mare della costa e delle isole dell’Arcipelago Toscano ai monti delle Alpi Apuane e dell’Appennino o alle dolci colline del senese.

Se state facendo una vacanza al mare in Toscana o un tour alla scoperta dei borghi medievali, vi consiglio di andare in Val di Cecina, in provincia di Pisa, a due passi dalla costa degli Etruschi e da Volterra. In particolare, nel piccolo borgo di Montecatini Val di Cecina si trova l’interessante Museo delle Miniere, una bellissima scoperta e un’occasione per una gita in famiglia.

Visitare una miniera con i bambini è un’esperienza unica e diversa dal solito. Non capita tutti i giorni di entrare nelle viscere della terra e di conoscere la storia di chi ha lavorato duramente in quei luoghi.

visitare le miniere con i bambini

In questo post vi parlo della nostra visita alla miniera di Montecatini Val di Cecina. Pronti per scendere nelle viscere della terra? Prima però facciamo un passo indietro.

La storia della Miniera di Montecatini Val di Cecina

La miniera di rame di Montecatini ha una storia molto antica. Già gli Etruschi conoscevo le abbondanti risorse di questo territorio e iniziarono ad estrarre rame. Durante il periodo romano e nel basso medioevo la miniera fu abbandonata per poi essere riaperta nel XV secolo. Dopo un’alternanza di periodi di chiusure e riaperture, la miniera raggiunse il suo periodo di massimo sfruttamento nel XIX secolo, quando divenne la più grande miniera di rame d’Europa. Fu definitivamente chiusa nel 1907 non prima di aver visto nascere la famosa società Montecatini Spa poi diventata Montedison.

La vita in miniera

La storia del borgo di Montecatini Val di Cecina è strettamente legata alla storia della sua miniera. Benché le condizioni di lavoro fossero pericolose e difficili, un lavoro in miniera era considerato sicuro e garantiva stabilità alle famiglie dei minatori. A seguito di alcune proteste da parte dei lavoratori fu creata una Società di Mutuo Soccorso con i cui fondi (presi inizialmente dai soli salari dei miniatori, poi da quote fornite dalla proprietà), venivano garantiti alcuni aiuti. Ad ogni minatore spettava un salario e una casa e aveva la possibilità di imparare a leggere e scrivere. In caso di malattia spettavano giorni pagati. Ai figli dei minatori era assicurata un’istruzione. In caso di morte del minatore ai figli era garantito il lavoro e alla vedova la pensione e la casa.

Per quei tempi erano davvero molto avanti, addirittura qui nacque il primo sindacato dei minatori italiano.

Miniera Montecatini Val di Cecina

La contropartita erano le condizioni lavorative davvero molto difficili e pericolose. Si lavora per 12/14 ore al giorno, che col tempo furono ridotte a 8 (quando le 8 ore non erano ancora stabilite per legge), con una sola ora di pausa in tutta la giornata per mangiare e fare i propri bisogni. Il lavoro si svolgeva sempre al buio e si perdeva facilmente la cognizione del tempo. Il minatore stava in posizione supina e in spazi ristretti e angusti, scavando nella roccia alla conquista di ogni centimetro.

La miniera di Montecatini Val di Cecina

 

La miniera era la più grande miniera di rame d’Europa nella metà del 1800. Era molto grande, si contano ben 35 km di gallerie fino a 317 metri di profondità. È stata la prima miniera ad essere dotata di un ascensore a vapore che percorreva quotidianamente gli undici piani. L’ascensore serviva per il trasporto del materiale in superficie, i minatori scendevano e risalivano a piedi i 300 metri di profondità ogni giorno. L’ascensore fu usato per trasportare il Granduca e la Granduchessa di Toscana durante la loro visita alle miniere nel 1837. Fu l’unica volta che a una donna fu permesso di entrare in miniera, perché ai tempi si pensava che portassero sfortuna. Come se le tragedie che avvenivano là dentro fossero causate dalle donne e non dalla pericolosità del lavoro…

pozzo alfredo miniera montecatini val di cecina

pozzo alfredo montecatini

Via via che si scendeva la temperatura aumentava, nella zona più profonda si raggiungevano anche i 37° gradi (siamo nella “terra calda” della Toscana, Larderello e i suoi geyser di vapore sono qui vicino). Pensate come dev’essere stato lavorare in quelle condizioni.

Il Pozzo Alfredo è ancora visibile all’esterno della miniera, nella collina sovrastante. Si vedono la struttura e i vecchi ingranaggi.

Negli edifici intorno alla miniera si trovavano gli uffici, le laverie, dove i metalli venivano lavati e selezionati e il laboratorio d’analisi dove i chimici li analizzavano.

Esterno Miniere Montecatini

La visita al Museo delle Miniere

La visita insieme alla nostra bravissima guida si svolge in due tempi. La prima parte è all’interno delle miniere. La seconda si svolge nel museo e nella zona sopra la miniera stessa dove è ubicato il Pozzo Alfredo.

Muniti di elmetto e torcia entriamo nell’ingresso della miniera. Salta subito all’occhio la targa sul muro che riporta la preghiera del minatore “Tu sei il mio Dio, nelle tue mani ripongo la mia sorte”, a dimostrazione di come ci fosse consapevolezza della pericolosità del lavoro.

Miniera Montecatini Val di Cecina

La visita si svolge a piedi, in fila indiana, tra le stesse umide e strette gallerie che quotidianamente percorrevano i minatori, circondati dal buio e dal silenzio. Il pensiero va subito a loro e al loro duro lavoro.

Prima di scendere nel tunnel, la nostra guida ci mostra la piantina della miniera disegnata per terra, in cui sono riportate le decine e decine di gallerie sotterranee e il profondo pozzo di estrazione.

Montecatini Val di Cecina mappa miniera

La miniera era davvero immensa. Raggiungere il punto di estrazione e risalire al termine del turno di lavoro ogni giorno era un vero e proprio viaggio nelle viscere della terra. I minatori prima di entrare attaccavano al chiodo le proprie medagliette e le riprendevano una volta usciti. Questo serviva al custode per sapere sempre in ogni momento il numero di persone presenti all’interno della miniera e capire se a fine turno qualcuno non ce l’aveva fatta. Sì, perché in miniera si moriva, le condizioni di lavoro erano durissime e gli incidenti all’ordine del giorno. Chi non si infortunava o moriva in miniera, si ammalava spesso di malattie polmonari come la silicosi o aveva problemi di vista, per via delle tante ore passate in condizioni di scarsa illuminazione.

visita alle miniere

 

Oggi si possono percorre solo alcune gallerie, ma è sufficiente per capire. La guida ci spiega per filo e per segno come si svolgeva il lavoro e per attirare l’attenzione dei bambini racconta che all’interno della miniera vivono dei simpatici folletti e solo chi ha l’animo puro riesce a vederli. Per aiutarci nella ricerca i simpatici folletti hanno lasciato qua e là qualche indizio…riusciremo a trovarli?

La seconda parte della visita si svolge all’esterno dove si possono vedere le strutture ottocentesche con le laverie e all’interno dell’edificio che ospitava gli uffici amministrativi e il laboratorio.

Ufficio e laboratorio miniere

Nel laboratorio il materiale pulito e raffinato veniva analizzato per verificare la percentuale di minerali presenti. In base alla percentuale veniva fissato il prezzo di vendita, basato sulla quotazioni della borsa di Londra. I minerali poi venivano mandati a Prato dove venivano fusi e fondati in lingotti e poi spediti via mare da Livorno a Londra (i proprietari sono sempre stati stranieri, inglesi e tedeschi).

Per visitare il Pozzo Alfredo bisogna prendere l’auto, perché si trova sulla collina sopra la miniera. Da qui il pozzo entrava dentro la miniera fino a raggiungere la sua profondità di 315 metri. Al suo interno, un moderno motore a vapore azionava il montacarichi che aveva il compito di portare in superficie i materiali estratti. Oltre alla struttura esterna ed interna del pozzo è possibile vedere ancora gli ingranaggi e i mastelli.

Pozzo Alfredo miniera montecatini

Informazioni pratiche sul Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina

Il museo delle miniere di Montecatini Val di Cecina si raggiunge dalla superstrada Firenze-Siena, uscita Poggibonsi o Colle Val d’Elsa, o dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno, uscita Pontedera. Da Firenze si impiega circa 1 ora e 45 minuti.

È aperto dal 25 aprile al 30 settembre, dal giovedì alla domenica, e visitabile solo con visita guidata. Sul sito ufficiale del museo delle miniere trovate tutti gli orari delle visite. In genere ci sono cinque visite guidate al giorno.

In estate vengono fatte aperture serali con possibilità anche di prenotare una cena a lume di candela all’interno della miniera.

Il costo della visita è di Euro 7 per gli adulti e 5 per i bambini dai 6 ai 12 anni.

Il museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina è stato aperto nel 2003 dopo un attento recupero e restauro ed è oggi un patrimonio storico molto importante che merita di essere tutelato e fatto conoscere. Le guide sono volontari che fanno questo lavoro con grande passione e sanno coinvolgere i visitatori.

Portare i bambini a visitare le miniere non solo è un’esperienza particolare e divertente per loro, ma è un’occasione per far loro conoscere realtà ormai lontane e avvicinarli alla storia del territorio in cui vivono.

 

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