Viaggio in Olanda. Zuiderzee Museum, un museo all’aperto con i bambini
Com’era vivere un secolo fa in un tipico paese olandese affacciato sul mare? Come giocavano i bambini, cosa mangiavano e quali mestieri facevano le persone? Cos’è cambiato nella vita degli olandesi con la costruzione della grande diga Afsluitdijk?
Per avere le risposte a queste domande siamo andati nel bellissimo museo all’aperto Zuiderzee Museum, durante il nostro recente viaggio in Olanda.
In quest post vi parlerò di questo museo, di cosa vedere e fare al suo interno, e vi darò tutte le informazioni necessarie per organizzare la visita.
Gli argomenti del post
La storia dello Zuiderzee Museum
Lo Zuiderzee Museum è un museo all’aperto (ma ha anche una parte al coperto) in cui è ricostruito il tipico villaggio di pescatori della regione dello Zuiderzee dei primi anni del 1900.
Siamo nel paese di Enkhuizen, nella costa orientale del Noord Holland. Originariamente questa parte dl’Olanda si affacciava sul mare Zuiderzee, il Mare del sud che era un golfo del Mar del Nord.
La vita degli abitanti si basava sulla pesca e sulle attività correlate ad essa ma la zona era frequentemente soggetta a inondazioni che spesso distruggevano case e paesi. A seguito della grande alluvione del 1916 si decise di costruire una grande diga a Nord, la diga Afluitsdijk lunga 30 km, che collegò il Noord Holland alla Frisia ma che di fatto chiuse il mare Zuiderzee. Da allora il mare diventò un lago di acqua dolce per via del fiume Ijseel che vi sfociava: era nato il grande lago Ijseelmeer. La pesca fu annientata così come i villaggi dei pescatori che non ebbero più il loro sostentamento. Nel 1976 con la creazione più in basso della seconda grande diga di sbarramento, l’Houtribdijk, all’altezza di Enkhuizen, dove ora si trova il museo, nacque il lago Merkermeer.
Con lo Zuiderzee Museum si è voluto così riportare alla luce e far conoscere al mondo la vita, la cultura e l’economia dei villaggi dei pescatori dell’antico mare Zuiderzee.
Il museo è stato aperto al pubblico nel 1983, dopo 15 anni di lavori titanici. Tutto quello che si vede, dalle abitazioni alla chiesa, dai negozi al mulino, è originale ed è stato portato qui dalle zone limitrofe. Niente è stato ricostruito per fini turistici, la maggior parte degli edifici sono stati donati dai comuni interessati. I vicoli, i canali, il porticciolo sono sorti seguendo le originali dimensioni dei luoghi di origine. E’ quindi particolarmente affascinante camminare nel piccolo villaggio di pescatori perché davvero si ha la sensazione di essere trasportati indietro nel tempo.
Visitiamo lo Zuiderzee Museum
Noi abbiamo raggiunto il museo dall’ingresso cittadino (circa 15 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Enkhuizen, se arrivate via treno da Amsterdam). Dalla stazione si può anche prendere il traghetto (gratuito con il biglietto d’ingresso al museo), che vi porta all’ingresso pavillion dall’altro lato della baia.
Una volta entrati ci troviamo nel piccolo porto di Marken, com’era nel 1930 quando era ancora un’isola, con gli artigiani intenti a costruire le reti (oggi Marken è collegato alla terraferma da una lunga strada, l’abbiamo visitato nel nostro viaggio in Olanda e ve ne parlerò). Ci incuriosisce l’Isola dei Bambini: un vecchio edificio al cui interno si organizzano laboratori per bambini. Oggi si creano saponi colorati e profumati, Cipolla è felicissima.
Poco più avanti arriviamo nel vero e proprio villaggio, chiamato il Quartiere della Chiesa, attraversando i piccoli ponti sul canale. Che dire, è davvero una meraviglia. Le abitazioni e i negozi (come quello di caramelle o la pasticceria, e che dire della farmacia?) si possono visitare all’interno e scoprire come vivevano le famiglie dei pescatori e come lavoravano le persone. Sbirciamo dentro la bottega del fabbro, i bambini rimangono incantati da come riesca a modellare un pezzo di ferro incandescente, ma anche il cestaio cattura la loro curiosità. Nei villaggi i cesti di vimini erano usati per riporre i vari tipi di pesce. Vediamo altre botteghe, il bottaio (che abbiamo visitato anche a Zaanse Schans), il negozio dei pennelli costruiti a mano da generazioni, l’ufficio postale, lo studio dell’artista e molti altri.
Al centro del paese c’è addirittura la chiesa e nella piazzetta i bambini giocano con i giochi di una volta. Sono giochi semplici, di legno, ben diversi da quelli attuali, ma non per questo meno divertenti (mi hanno ricordato quelli che avevamo visto al Castello di Egeskov in Danimarca).
Mi ha colpito il fatto che ogni abitazione e negozio ha un cartello con la spiegazione di chi effettivamente ha vissuto o lavorato lì dentro, a riprova che tutti gli edifici sono originali e non costruiti appositamente. E’ incredibile.
La visita continua e raggiungiamo un canale più grande da cui scorgiamo in lontananza un mulino. Non poteva proprio mancare nel tipico villaggio olandese! Siamo nella zona del Polder, il tratto di terra agricola sottratta al mare, grazie alle dighe e ai mulini. Prima di raggiungere il mulino, una sosta è d’obbligo all’affumicatoio di aringhe.
In particolare qui si affumica lo spratto, un tipo di aringa tipica di queste parti, molto diffusa nei secoli passati, che oggigiorno non si mangia più nemmeno in Olanda. La preparazione del pesce, che veniva salato, sciacquato e infilzato in bastoni di legno, era compito delle donne e dei bambini, perché erano abili e costavano poco. Il pesce infilzato veniva poi appeso dentro l’affumicatoio.
Oltre il mulino, percorriamo un altro tratto del paese, il vero e proprio Villaggio dei Pescatori, dove incontriamo le donne che intrecciano la corda per strada e la lavanderia a vapore, e arriviamo alla baia dove non possiamo farci mancare i giochi d’acqua. Con piccole imbarcazioni si può raggiungere delle postazioni e divertirsi a giocare con l’acqua.
C’è anche un museo al coperto, proprio accanto all’ingresso cittadino, dove sono esposti dipinti, fotografie, oggetti, costumi e molto altro. Vi si racconta la storia di questa parte d’Olanda, dell’importanza dell’industria della pesca e del suo declino e la storia della costruzione della grande diga.
Cosa fare con i bambini allo Zuiderzee Museum
Come vi dicevo, per i bambini ci sono diversi laboratori da poter fare, con la spesa di soli 2.50 euro. Noi abbiamo fatto quello delle saponette colorate poco dopo l’ingresso. Siccome bisogna far passare almeno un’ora affinché il sapone si indurisca, vi consiglio di fare come noi e cioè fare il laboratorio appena entrati e ritirare la saponetta al termine della visita al museo.
Altri laboratori carini sono quello dove si costruisce una barchetta con un tipico zoccolo olandese e quello dove si colora a piacimento un piccolo zoccolo da portare a casa come ricordo. Oppure è possibile tornare sui banchi di scuola e imparare a scrivere con il pennino o seguire una lezione di geografia.
Con i giochi d’acqua Waterworks si diventa dei veri lavoratori dell’acqua come gli Olandesi e si capisce come funziona una diga. La barchetta a remi è sicuramente imperdibile se visitate lo Zuiderzee Museum con i bambini.
La cosa che ci è piaciuta più di tutte è la possibilità di indossare i tipici costumi olandesi! Bambine e bambini fino a 12 anni sono invitati a vestirsi da piccoli olandesi, zoccoli compresi, e possono girare per il museo per ben mezz’ora, tutto gratuitamente! A detta di Cipolla gli zoccoli sono davvero scomodi (il segreto è prendere una misura più grande in cui entra un dito tra tallone e zoccolo), lei non aveva nemmeno i calzini, ma era troooppo carina, non trovate?
Info pratiche
Il museo all’aperto è aperto dal 30 marzo al 28 ottobre dalle 10 alle 17, il museo al coperto è aperto tutto l’anno.
Biglietti: 16 euro adulti, 10 euro bambini dai 4 ai 12 anni, gratis con la card Iamsterdam. Biglietto Famiglia 42.50 euro
Nel museo c’è un ristorante self service con piatti caldi e freddi a prezzi convenienti (noi abbiamo mangiato lì), un cafè con snack e dolci e un bar che vende gelati e patatine.
Le attività e i laboratori sono tanti, scegliete quelli che più vi interessano, considerate di passare un’intera giornata al museo.
Potete trovare tutte le informazioni sul sito ufficiale del museo.
Ringrazio Zuiderzee Museum per gli ingressi gratuiti che ci ha fornito.
2 commenti
Zucchero Farina in viaggio
Adoro questa tipologia di museo, per ora ne ho visitati due, uno a Stoccolma e l’altro in Alsazia. Un modo piacevole per tornare indietro nel tempo.
Mamma Lucy
Anche a me piacciono un sacco